Acrilico e acquerello su intonaco, cm 305 x 275, 2011
IL FARISEO E IL PUBBLICANO - Lc 18, 10-14 Un arcobaleno apre la scena, figura del Dio dell'Antico Testamento. Il fariseo è rappresentato in primo piano davanti alla colonna, che è figura del tempio. Egli si pone, con il linguaggio del proprio corpo, in atteggiamento arrogante e pieno di sè. Sullo sfondo, lontano da lui, sta il pubblicano, umilmente inginocchiato, che si batte il petto. Così come dietro al fariseo si erge una colonna di freddo marmo, a simboleggiare la superbia e l'aridità interiore, così dietro al pubblicano, punto di fuga di tutta la prospettiva della rappresentazione, si trova un albero da cui germogliano foglie verdi e sui cui rami si trovano un uccello che canta rivolto verso l'arcobaleno, e il suo nido con all'interno tre uova. Tutte figure, queste, di una vita che è fertile, fiorisce e rinasce, frutto di un atteggiamento di vera umiltà e timore di Dio.
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